Qual'è la causa di morte più diffusa? #health #disease #infarct #infarto

Sono proprio le ischemie cardiache che costituiscono la prima causa di morte nel mondo occidentale, provocando più di 7 milioni di morti l'anno, con una percentuale del 12,8% dei decessi totali.

COS'è LA MALATTIA ISCHEMICA DEL MIOCARDIO?

detta anche cardiopatia ischemica, questa malattia è causata da un'insufficiente irrorazione del miocardio (muscolo del cuore) indotta da coronaropatie (le coronarie sono le 2 arterie deputate all'irrorazione del miocardio) in cui si caratterizza una riduzione del lume dell'arteria con conseguente riduzione del passaggio di sangue al loro interno fino all'occlusione completa. In questi casi il cuore si ritrova privo di nutrimento e va incontro ad ischemia, nonché necrosi successiva.

MA L'INFARTO....
...è un processo lento e graduale che viene preceduto generalmente da una serie di segni e sintomi anche diversi anni prima dell'insorgenza dell'evento acuto; essa è la SINDROME CORONARICA CRONICA che si presenta con l'angina pectoris ( dal latino dolore al petto ). 
L'angina pectoris è una sintomatologia dolorosa, localizzata generalmente nella regione retrosternale e si irradia anche al braccio sinistro, ma passibile di numerose altre localizzazioni proprio simili a quelle dell'infarto.
Essa si manifesta in maniera improvvisa nei pazienti con insufficienza coronarica, nel momento in cui il flusso di queste arterie diventa insufficiente a fornire un adeguato apporto di ossigeno ( O2 ) in rapporto alla richiesta del miocardio. Ciò avviene, almeno inizialmente, dopo sforzi fisici ed è definita angina stabile o da sforzo in questi casi il cuore si trova a dover compiere un lavoro maggiore in quanto deve aumentare la gittata sistolica ( ovvero il volume di sangue che i ventricoli riescono ad espellere nei vasi in un minuto ) e la frequenza delle contrazioni. in queste occasioni si scatena la crisi dolorosa.
Oltre all'angina stabile sono state individuate altri tipi di angina : 
  • angina microvascolare
  • angina instabile ( che subentra a riposo )
  • angina di Prinzmetal.
Il dolore è molto forte e gravativo tanto da immobilizzare il soggetto che ne è colpito. In genere è di breve durata ma nei casi più gravi può prolungarsi per diversi minuti. La somministrazione di farmaci vasodilatatori riduce l'intensità del dolore fino a farlo scomparire, ma la terapia di elezione è chirurgica e consiste nella creazione di una o più anastomosi, ovvero una comunicazione, tra l'arteria aorta e la coronaria a valle del restringimento arterosclerotico mediante l'autotrapianto di vasi, ovvero in un intervento di angioplastica consistente nel introduzione in corrispondenza del restringimento arterioso di uno "stent", cioè di una piccola cannula, che garantisce la pervietà del vaso.

L'INFARTO DEL MIOCARDIO

L'infarto del miocardio è determinato dall'occlusione brusca e completa di una o entrambe le arterie coronarie, che viene a privare dell'apporto di O2 l'area miocardica irrorata, determinando necrosi del tessuto colpito. La coronaria sinistra in genere è quella più colpita con la conseguenza dell'infarto del ventricolo sinistro. L'occlusione coronaria è indotta dalla presenza di un trombo, ma può anche essere causata da uno spasmo della parete arteriosa . 

manifestazioni cliniche : L'ischemia miocardica induce quasi sempre la comparsa di un
dolore lancinante toracico a livello retrosternale con irradiazioni al braccio sinistro, nuca, mandibola, e a livello dello stomaco, presentando anche ansia, paura di morire, irrigidita e difficoltà nel muoversi, nausea e difficoltà respiratoria.
Talvolta i pazienti possono presentare anche cute fredda, pallida e umida. la Frequenza cardiaca e quella respiratoria possono risultare aumentate.
 Spesso i sintomi dell'infarto non sono molto diversi da quella dell'angina instabile.

L'infarto può essere classificato in funzione della sede e del suo spessore:
  • infarto transmurale quando la necrosi interessa a pieno spessore la parete ventricolare
  • infarto intramurale quando ne interessa solo una parte, cioè la parte interna endocardica ( la più interna del cuore ) o pericardica ( la più esterna del cuore )
La diagnosi clinica è confermata tuttavia dall'esame elettrocardiografico, che presenta caratteristiche diverse in base alla sede colpita e a distanza di 12-24 h anche dall'aumento della concentrazione di enzimi nel sangue.
Questi enzimi molto importanti che si evidenziano con un'analisi del sangue sono: Cheratinfosfochinasi (CPK), aspartatoaminotrasferasi, latticoderidrogenasi (LDH-1 e LDH-2) ed alcune proteine come la Troponina T e la mioglobina.
La necrosi innesca una reazione infiammatoria, ed essendo, i miocardiociti, cellule perenni ( incapaci di moltiplicazione) l'infarto del miocardio guarisce per una formazione cicatriziale di tipo connettivo, e la sua estensione dipende dall'ampiezza della necrosi. In molti casi , dove la lesione è lieve, il cuore si riprende completamente, mentre in altri casi rimangono dei deficit cardiaci. 

N.B.: sono in corso ricerche per poter trapiantare nell'area infartuata delle cellule in grado di rigenerare completamente il tessuto necrotico.

In alcuni casi le grave ischemie possono provocare la cosi detta Morte Cardiaca Improvvisa, che in questo specifico caso dell'infarto, sopravviene per fibrillazione ventricolare o per blocchi di conduzione, che provocano la comparsa di insufficienza circolatoria acuta.

GLI INTERVENTI INFERMIERISTICI
Prevedono diverse procedure quali : 
  • L'eliminazione del dolore toracico e degli altri segni e sintomi di ischemia 
  • Il miglioramento della funzione respiratoria
  • garantire un' adeguata perfusione dei tessuti
  • Riduzione dell'ansia
  • Monitoraggio e trattamento delle potenziali complicanze
  • Promuovere l'assistenza domiciliare e di comunità

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO PER L'INFARTO?

I fattori di rischio per l'infarto sono generalmente riconducibili a quelli di sviluppare un processo arterosclerotico, vediamo insieme quali sono:
  • sesso femminile ( avendo arterie di calibro inferiore sono più soggette ad arterosclerosi )
  • età ( con l'aumentare dell'età aumenta il rischio di infarto )
  • fumo
  • ipertensione
  • ipercolesterolemia
  • obesità
  • coronaropatie
  • vita sedentaria
  • stress
  • sovrappeso/obesità
La presenza di due o più fattori di rischio aumenta notevolmente la possibilità di avere un'infarto.
Fondamentale quindi è condurre uno stile di vita sano, sottoporsi a controlli medici periodici se si è asintomatici ma con la presenza di fattori di rischio. Controlli quali :
VISITA DAL PROPRIO MEDICO DI FAMIGLIA O DAL CARDIOLOGO CHE RILEVERA' LA PRESSIONE ARTERIOSA, EFFETTUERA' UN ELETTROCARDIOGRAMMA E VI PRESCRIVERA' UN PRELIEVO DI URINA E DEI PRELIEVI DI SANGUE. 
Se siete già dei pazienti con cardiopatie è necessario SOTTOPORSI PERIODICAMENTE A CONTROLLI DAL VOSTRO CARDIOLOGO.

Spero di esservi stata d'aiuto con questo articolo...per qualsiasi chiarimento...consiglio o dubbio scrivete pure nei commenti ^__^ e fatemi sapere se vi è stato utile! a presto :) 

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